Operazione tradizionale di riqualificazione camini
Intervento attraverso il quale si ripristina l’idoneità di un vecchio impianto fumario, reinserendo al suo interno un nuovo controtubo – rigido o flessibile – certificato.
Solitamente l’ intervento di reintubazione di un vecchio camino o asola tecnica consta di tre fasi principali:
- Esecuzione di opere edili di rottura sia alla base che alla sommità del vecchio camino per predisporre le lavorazioni necessarie;
- Reintubazione del vecchio camino verticale mediante inserzione al suo interno – dall’alto verso il basso – di nuovi moduli in acciaio inox AISI 316L o Ti di adeguato diametro (dimensionalmente verificati secondo UNI EN 13384) saldati longitudinalmente al TIG/Laser in ambiente protetto e con spessore minimo di 4/10 di mm;
- Esecuzione delle verifiche finali di collaudo del nuovo camino mediante prova di tenuta ai sensi della UNI 10845 e successivo rilascio di Dichiarazione di Conformità di cui al D.M. 37/08, eventualmente corredata da progetto termotecnico.
Prima dello stesso intervento è assolutamente necessario stabilirne la fattibilità mediante videoispezione del vecchio camino, e successivamente prevedere tutta la componentistica necessaria all’intervento stesso, tra cui elementi lineari, elementi variabili per assorbimento dilatazioni assiali, elementi di raccordo orizzontale-verticale, drenaggio condense, cappello terminale e relativa controventatura, curve, elementi di ispezione, staffe e mensole statiche, fascette di blocco elementi, e quant’altro occorrente per dare le opere impiantistiche finite in ogni loro parte.
E’ obbligatorio che i manufatti impiegati siano dotati del marchio CE ed omologati per installazioni in abbinamento alla tipologia di combustibile utilizzato dall’apparecchio abbinato al sistema fumario. Ad esempio, per una stufa a legna o pellet non è infatti possibile impiegare un sistema fumario omologato per l’abbinamento ad apparecchi alimentati a gas.
La scelta del corretto abbinamento tra nuovo camino ed apparecchio si attua mediante la lettura e la corretta interpretazione di una designazione riportata su tutti i camini.
La designazione di un camino o di un sistema fumario è una delle più importanti innovazioni degli ultimi anni nel campo della fumisteria.
La Normativa di installazione odierna (UNI 11278 per i camini metallici, UNI 10683 per impianti alimentati a biomassa ≤ 35 kW, UNI 7129 per impianti alimentati a gas ≤ 35 kW, D.L. 152/06 per tutti gli impianti aventi potenzialità oltre 35 kW) impone che il progettista e/o l’installatore abilitato – prima della installazione – effettui una comparazione tra le prestazioni dell’apparecchio (desumibili dal libretto di uso e manutenzione) e le prestazioni del sistema fumario (rilevabili dalla certificazione di prodotto rilasciata dal fabbricante), in modo da eseguire un corretto abbinamento apparecchio-sistema fumario.
Per eseguire questa comparazione è necessario interpretare correttamente la designazione del camino/canna fumaria secondo UNI EN 1443 in generale, mentre per i camini metallici la deisgnazione è espressa secondo UNI EN 1856.
Pertanto la stessa designazione è una sorta di carta di identità del prodotto, la quale attraverso una apposita codificazione, ne attesta le sue prestazioni circa e fornisce una serie di importanti informazioni:
- La temperatura massima di esercizio
- La classe di pressione ammissibile
- La tipologia di funzionamento
- La classe resistenza alla corrosione in base al combustibile impiegato
- Tipologia di spessore e materiale che costituisce i moduli impiegati
- La classe di resistenza all’incendio degli incombusti
- La distanza minima da materiali combustibili
Tabella delle possibili designazioni di camini metallici secondo UNI EN 1856

Si cerca quindi di individuare il camino appropriato rispetto al tipo di apparecchio a cui sarà abbinato.
Di conseguenza l’eventuale abbinamento non corretto tra apparecchio e camino implica la totale responsabilità del progettista e/o installatore per non avere tenuto in debita considerazione le prestazioni indicate dal produttore del sistema fumario.
Qualora il progettista non abbia previsto (nel progetto) una designazione specifica per il camino/canna fumaria, è bene prevedere solo i sistemi camino aventi una designazione UNI EN 1443 indicativa come segue:
- Gas T200 N1 W 2 O00
- Solido/Liquido T400 N1 D 3 G50
- Gas/Solido/Liquido* T400 N1 W 3 G50
*: Nel caso non sia chiaro o definito il combustibile previsto
Da notare che in un camino sistema avente ad esempio la designazione EN 1443 ovvero EN 1856-1 oppure EN 13063-1/2, la distanza di sicurezza da materiali combustibili è indicata dal produttore sotto la sua piena responsabilità, mentre in un camino composito, ossia costruito in sito generalmente dall’installatore ricorrendo a materiali provenienti o fabbricati da produttori diversi, la distanza deve essere calcolata secondo EN15287-1/2 ed è sotto la piena responsabilità dell’installatore del camino/canna fumaria.
Inoltre alcuni prodotti e/o materiali che non sono stati sottoposti ovvero superato il test di corrosione alla condensa, possono riportare l’acronimo “Vm” nella loro designazione anziché V1, V2 o V3.
I prodotti designati Vm privi del test di resistenza alla corrosione hanno danno forti limitazioni sul materiale e sugli spessori da utilizzare in funzione del combustibile. Ad esempio l’acciaio inox AISI 304 designato Vm L20 non è mai ammesso anche se di forte spessore.