AZ Camini

Costruzione, risanamento e manutenzione

di canne fumarie e camini

+39 010 8680806

Consulenza impianti fumari canne fumarie normative

Regole per camini e canne fumarie

Il monossido di carbonio non ha odore né colore e l’intossicazione è spesso letale, uccidendo un uomo adulto in un ambiente saturo in meno di 10 minuti. In Italia i decessi per questo tipo di intossicazione sono incredibilmente alti considerando quanto possa essere semplice controllare lo stato del gas negli ambienti e le soluzioni per risolvere e sanare i difetti degli impianti.

Il periodo che favorisce di più questo tipo di rischio è sicuramente l’inverno, quando il riscaldamento acceso per lunghi periodi e la ritrosia ad aprire finestre, rende minimo il ricambio dell’aria negli ambienti. Considerando che i nuovi tipi di infissi offrono massimi livelli di isolamento e tenuta diventa molto importante controllare e manutenere gli strumenti che bruciano gas e l’impianto fumario in particolare caldaie, camini, stufe a legna o pellet.

Rispettare le norme di sicurezza nella realizzazione di nuovi sistemi fumari

La regolamentazione del settore della fumisteria, articolata su un complesso di norme armonizzate comuni ai paesi europei che deriva anche dall’evoluzione tecnica dei moderni apparecchi generatori di calore, ha riconosciuto all’impianto fumario la sua importanza, per cui da generica opera edile è stata meritatamente identificata come opera impiantistica vera e propria per la cui realizzazione sono ammessi solo ed esclusivamente materiali da costruzione previsti dal DPR 246/03, decreto di recepimento della Direttiva europea Prodotti da Costruzione (CPD – 89/106/CEE, ora sostituita ed abrogata con l’entrata in vigore del Regolamento UE 305/2011), nonché specifici requisiti professionali da parte degli installatori come disposto dal D.M. 37/08 (ex legge 46/90) e dal D.M. 28/11 (quest’ultimo limitatamente alle fonti di energia rinnovabile FER).
In particolare per gli impianti alimentati da combustibile solido, tra cui legna e pellet, il camino deve essere predisposto e debitamente certificato per la bruciatura controllata delle fuliggini, nonché adeguatamente distanziato da materiali infiammabili.

La diffusa inosservanza delle regole basilari contenute nelle Norme e nelle disposizioni legislative implica che ogni anno, in Italia, si registrano circa 180 decessi per intossicazione da monossido di carbonio e circa 10.000 incendi di abitazioni, le cui conseguenze dirette sono costi sociali notevoli e potenziali pericoli per l’utenza.

Indipendentemente dal fatto che possa trattarsi di un camino ex novo o di una reintubazione, le regole basilari per i sistemi fumari di nuova realizzazione sono le seguenti:

  • ogni apparecchio deve essere collegato ad un sistema di evacuazione fumi idoneo ad assicurare una adeguata dispersione in atmosfera dei prodotti della combustione;
  • i componenti dei sistemi per l’evacuazione dei prodotti della combustione devono essere dichiarati idonei alle specifiche condizioni di funzionamento e provvisti di marcatura CE;
  • tutti i componenti, compresi i cavedi, devono essere realizzati con materiali avente classe di reazione al fuoco A1;
  • Il camino deve funzionare in pressione negativa, salvo i casi previsti da UNI 7129/15, avere sezione interna di forma preferibilmente circolare ed essere adibiti ad uso esclusivo dell’evacuazione dei fumi;
  • i camini devono avere un andamento prevalentemente verticale ed essere privi di restringimenti per tutta la loro lunghezza, avere non più di due cambiamenti di direzione con un angolo d’inclinazione di 45° ed essere dotati, nel caso di funzionamento ad umido, di un dispositivo per il drenaggio dei reflui alla base.
  • alla sommità il nuovo sistema fumario/camino/canna fumaria può essere protetto con un comignolo che impedisca la penetrazione degli agenti atmosferici.

Nel caso in cui ne sia sprovvisto, il condotto deve essere di classe di resistenza alla condensa W ed avere alla base un dispositivo di raccolta e smaltimento dell’eventuale acqua piovana;

  • la raccolta dei materiali solidi e di eventuali condense deve essere garantita in una camera di raccolta posta inferiormente all’imbocco del camino.
  • il dimensionamento del camino in assenza di indicazioni del costruttore va eseguito secondo la UNI EN 13384/1 durante la fase progettuale.

Specie per impianti domestici aventi potenzialità inferiore a 35 kW è necessario anzitutto effettuare una verifica preventiva della idoneità del/i locale/i di installazione, realizzando all’occorrenza le aperture di ventilazione e l’eventuale collegamento dell’apparecchio alle prese d’aria esterne.

Successivamente è possibile realizzare il nuovo sistema evacuazione fumi e collegarlo all’apparecchio, effettuando gli eventuali collegamenti elettrici ed idraulici  e le finiture necessarie.

Nel caso invece  di risanamento/riqualificazione/intubamento di un sistema fumario esistente l’’installazione deve essere preceduta da un controllo di compatibilità tra l’apparecchio ed il sistema di evacuazione fumi che si intende installare attraverso la verifica di:

  • documenti a corredo del camino/sistema fumario esistente (da risanare/reintubare), ivi compre la targa fumi/placca camino;
  • esistenza e idoneità del comignolo.
  • altezza e sviluppo prevalentemente verticale del camino/asola tecnica esistente;
  • assenza di ostruzioni lungo tutto il camino/asola tecnica esistente;.
  • tipo e materiale del camino/asola tecnica esistente;.
  • assenza di altri allacciamenti al camino/asola tecnica esistente;.
  • distanza della parete esterna del camino/asola tecnica esistente e del canale da fumo dai materiali combustibili limitrofi.

In particolare per i sistemi intubati sussistono prescrizioni aggiuntive, tra cui:

  • nella realizzazione di un sistema intubato devono essere seguite le prescrizioni per l’installazione ed il corretto utilizzo nonché le indicazioni relative alle eventuali operazioni di manutenzione ordinaria fornite dal fabbricante dei condotti, dei componenti e accessori per l’intubamento;
  • il sistema intubato deve essere adibito ad uso esclusivo dell’evacuazione dei prodotti della combustione. Anche l’eventuale intercapedine tra il condotto intubato e la parete interna del vano tecnico o camino deve essere ad uso esclusivo del sistema;
  • il sistema intubato deve consentire le previste operazioni di pulizia e di manutenzione dei/l condotti/o;
  • per realizzare un sistema intubato è possibile utilizzare condotti metallici flessibili ad anima interna liscia ma solo se avente designazione UNI EN 1856 che riportino le omologazioni T400 (o superiore) – G;
  • il sistema può essere protetto con un comignolo che impedisca la penetrazione degli agenti atmosferici. Nel caso in cui ne sia sprovvisto, il condotto deve essere di classe di resistenza alla condensa W secondo la UNI EN 1443 ed avere, in prossimità della base, un dispositivo di raccolta e smaltimento dell’eventuale acqua piovana e/o neve;
  • il sistema deve evitare la penetrazione dell’acqua piovana e/o neve nell’apparecchio;
  • il sistema deve essere considerato nel suo complesso, al fine della valutazione della resistenza termica di parete e del calcolo della distanza da materiale combustibile;
  • il sistema deve permettere le normali dilatazioni termiche senza compromettere i suoi requisiti tecnici;
  • devono essere adottati opportuni accorgimenti affinché, lungo lo sviluppo dei condotti, venga evitato il ristagno delle eventuali condense;
  • Nel caso in cui, per l’adduzione di aria comburente agli apparecchi raccordati al sistema, sia prevista la realizzazione di un’intercapedine tra il condotto di evacuazione dei prodotti della combustione e il camino/vano tecnico dell’edificio, tale intercapedine deve essere aperta alla sommità ed adeguatamente dimensionata per il corretto apporto di aria comburente, per evitare la formazione di condense e per evitare il ritorno dei fumi nell’aria comburente;
  • I giunti dei condotti e i distanziatori utilizzati per il fissaggio o la centratura

del condotto all’interno del camino/vano tecnico esistente dell’edificio non devono diminuire in nessun punto la sezione dell’intercapedine minima di ventilazione di oltre il 10%;

  • nel caso di inserimento nello stesso camino/vano tecnico esistente dell’edificio di condotti per intubamento, che in condizioni di funzionamento a regime presentino valori di pressione statica aventi segno diverso, devono essere adottate soluzioni che consentano la corretta evacuazione dei prodotti della combustione allo sbocco in atmosfera senza mutue interferenze;
  • E’ ammesso far transitare condotti al servizio di apparecchi per i quali e’ richiesta la resistenza al fuoco da fuliggine (G) a fianco di condotti classificati come non resistenti (O) purché sia rispettata la distanza di sicurezza del prodotto designato G tra i due condotti;
  • non e’ ammesso l’intubamento multiplo in presenza di condotti in materiale non classificato A1 (ex classe 0 );
  • La distanza minima tra le pareti esterne dei condotti, compreso eventuale rivestimento isolante, non deve essere inferiore a 2 cm.

Sia durante le realizzazioni ex-novo, sia durante i risanamenti/riqualificazioni/ritubazioni di canne fumarie preesistenti l’installatore deve porre molta attenzione nell’attraversamento di strutture costituite da materiali combustibili, come tetti, solai, pareti, ecc… al fine di evitare il pericolo d’incendio.

La regola generale, specie nel caso di camini con parete esterna metallica, è quella di evitare sempre  il contatto o l’eccessiva prossimità tra la superficie combustibile  e la parete metallica esterna del camino stesso.

La canna fumaria/camino/condotto/canale da fumo deve essere posta ad una distanza dai materiali combustibili o infiammabili non minore di quella richiesta dal produttore e riportata nella designazione UNI EN 1443/ EN 1856 (nel caso di camini sistema).

Esempi di distanze minime da mantenere nell’attraversamento di strutture lignee secondo UNI 10683/12
distanze attraversamento materiali combustibili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salvo il caso in cui si ricorra a camini sistema designati G00, l’attraversamento  di   tetti,  solai  o  pareti  combustibili  deve essere sempre realizzato in modo che la superficie esterna del camino sia distaccata dalla struttura edile,  mentre lo spazio circostante può essere lasciato libero e ventilato oppure riempito con apposito elemento di attraversamento (dichiarato idoneo a questo scopo dal fabbricante).

camini sistema designati G00 

Nel caso invece di camini compositi l’installatore deve sempre rispettare la distanza di sicurezza da materiali combustibili calcolata da lui stesso o dal progettista secondo EN 15287, avendo poi cura di riportarla sulla targa fumi/placca camino in modo che ogni soggetto terzo (ad esempio falegname, arredatore, conciatetti ecc…) sia informato che è necessario osservare tale distanza.

 Esempi di attraversamento strutture infiammabili
attraversamento strutture infiammabili  attraversamento strutture infiammabili
Esempi di distanze di sicurezza da mantenere nell’attraversamento di strutture infiammabili
attraversamento strutture infiammabili 3

 Quota di sbocco dei prodotti della combustione

La parte terminale del camino (detta comunemente “torrino” o “terminale”) è la parte emergente dal tetto/copertura e rappresenta lo sbocco in atmosfera dei fumi convogliati dal camino.

Occorre prestare una particolare attenzione per determinare le altezze/quote di sbocco, le distanze da ostacoli e la zona di reflusso.

La quota di sbocco di camini/canne fumarie si determina misurando l’altezza minima che intercorre tra il manto di copertura e il punto inferiore della sezione di uscita dei fumi in atmosfera.

Quote di sbocco secondo UNI 10683
Quote di sbocco secondo UNI-10683

Tale quota deve essere al di fuori della zona di reflusso e a distanza adeguata da ostacoli che impediscano o rendano difficoltosa l’evacuazione dei prodotti della combustione o da aperture o zone accessibili.

La quota di sbocco può essere calcolata secondo la figura e il prospetto sopra riportato, tenendo conto che in prossimità del colmo si considera la minore tra le due.

Eventuali comignoli antivento  alla sommità del torrino sono consigliati per camini abbinati ad  apparecchi atmosferici a gas ovvero a combustibile solido, e devono essere sempre certificati con il sistema camino che corredano.

Alla sommità dei camini/canne fumarie/condotti intubati sono vietati sistemi o dispositivi di aspirazione che ostacolino la fuoriuscita dei fumi e/o riducano la sezione libera del camino ovvero che interferiscano con il tiraggio di progetto del camino stesso.

Tuttavia è consentito, per sistemi asserviti ad apparecchi a tiraggio naturale, l’utilizzo di tali dispositivi purché questi siano dichiarati idonei dal fabbricante e nel caso di mancato funzionamento impediscano l’afflusso del gas agli apparecchi collegati ai camini/canne fumarie stesse e se gli stessi dispositivi siano dotati di sistemi di sicurezza acustici e visivi in caso di malfunzionamento.

Il torrino dovrebbe sempre terminare con un apposito giunto predisposto per assorbire le dilatazioni termiche verticali del camino, che a temperature di 600°C sono di circa 10 mm per ogni metro di camino verticale.

Esempio di dilatazione termica
esempio di dilatazione termica camino

Il terminale/torrino può in alcuni casi eventualmente essere conformato “a tettuccio” oppure “alla ligure”.

In ambedue i casi dovrebbe essere antivento/anti intemperie e garantire il deflusso dei fumi in ogni condizione.

La struttura del tettuccio o delle ardesie di coronamento (nel caso dl comignolo “alla ligure” dovrebbe avere una sporgenza compresa tra 50 e 100 mm rispetto al terminale, mentre l’apertura totale deve essere almeno il doppio  della sezione del condotto interno del camino.

L’acqua piovana dovrebbe essere scaricata non in modo concentrato ma uniforme.

È da tenere in debita considerazione che la realizzazione di tali tipologie di terminali non deve compromettere in alcun modo la funzionalità, la stabilità e la resistenza al fuoco di camini funzionanti “a secco”, per cui la loro realizzazione è subordinata al parere preventivo del soggetto competente (spazzacamino abilitato e/o installatore abilitato).

Inoltre queste elementi edilizi, essendo  a diretto contatto con le intemperie  possono favorire fenomeni di condensazione dei fumi, per cui è consigliabile prevedere la protezione termica del tronco terminale retroventilando la struttura con apposito rivestimento.